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                                                                                                                                                      9 Settembre 2014

 

 

Desidero condividere una mia piccola esperienza che, nella sua semplicità, offerta al Signore attraverso Maria, accompagnata dal Corpo Mistico, diventa occasione di trasformazione e di gloria.

Mi si è reso necessario un intervento d’asportazione dell’utero e ovaie a causa del prolasso genitale, operazione comune nelle donne e che alla mia età ( 58 anni ) non è invalidante trattandosi di organi che, come dicono alcuni medici, “oramai non servono ad altro che a fare il tumore”. Dal punto di vista psicologico e globale è un po’ diverso, se considero che è una parte del mio corpo che è sede fisica dell’amore, ha contribuito alla creazione e allo sviluppo della vita, ha accolto e dato alla luce tanti bambini. Allora ho compreso che questa poteva trasformarsi in un’occasione importante da vivere positivamente nell’offerta, in una piccola occasione mistica e sacerdotale.

Sappiamo che il nostro fisico è destinato a morire per risorgere con Cristo e questa poteva esserne una parziale anticipazione. E così è stato.

Devo dire che è stata una “bella esperienza”. Sono piena di gioia e di gratitudine.

Affidandomi totalmente a Maria, lo Spirito Santo mi ha fatto intuire che potevo offrire con gioia questo mio utero corruttibile per rendermi disponibile come utero spirituale; che potevo chiedere che la mia “maternità familiare” si allargasse in pienezza ad una maternità spirituale secondo le esigenze del Signore. E credo che le esigenze siano davvero tante. Ora mi sento di aver oltrepassato un passaggio significativo e vorrei essere pronta ad accogliere ogni necessità di generare figli a Dio che il Signore pensi di assegnarmi.

So che gli strumenti straordinari, i fratelli dei nuclei, l’intero corpo Mistico mi sono stati vicini e mi hanno seguito con il loro amore ed offerta. Assieme, ho la consapevolezza che abbiamo vinto non tanto il decorso di un intervento chirurgico riuscito nel migliore dei modi, a detta dei medici, ma un altro piccolo tassello nel percorso di ricapitolazione dell’universo.

In un tempo dove la culla della vita viene sempre più disprezzata e abusata, anche una piccola e semplice offerta come questa, legata al decadimento fisico, può trasformarsi in un motivo di risurrezione, di gioia nello Spirito Santo, di libertà, di vittoria di Dio, di speranza per i tempi sempre più difficili che dovremo attraversare per giungere vittoriosi nella creazione nuova.

E così voglio incoraggiare ciascun fratello e sorella a vivere ogni piccola occasione di morte come grazia e servizio sacerdotale.

A lode e gloria di Dio

                                                                                                                                                     Elena

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