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Il silenzio



Il Signore vuole portare questo popolo ad essere nuovo e trasformare tutto dentro di noi, nella misura in cui gli permettiamo di agire. Lui sa dove ci vuole portare ed è un cammino che facciamo insieme nella fede, nel silenzio creativo, nella certezza che il Signore Gesù, insieme a sua madre Maria, vuole il sommo bene per noi. Lo Spirito Santo ci guida ad entrare nel silenzio, a stare nel silenzio e ad imparare a vivere nel silenzio: quel silenzio che è la vibrazione più forte che c’è nell’universo, dove si può riuscire ad ascoltare la voce di Dio.

Se vogliamo essere trasformati e imparare a conoscere Gesù, il silenzio è indispensabile.


Proviamo ad immaginare di essere atleti: il silenzio è il primo passaggio che dobbiamo fare, è la base dell’allenamento. Ascoltare Dio dentro ed ascoltare anche tutte le altre voci che ci sono dentro, allenarsi e saper guardare tutto ciò che esce da quel silenzio, allenarsi fino ad arrivare a stare faccia a faccia con Dio.

Il silenzio regnava quando Dio creava l’universo, regnava nella casa di Nazareth, regnava ancora quando Gesù era nel sepolcro: Egli non poteva più nulla e lì è scesa la potenza della SS. Trinità che lo ha risorto. Il silenzio è la forza più grande. E’ indispensabile che ognuno di noi ne faccia profonda esperienza sotto ogni aspetto.

Diciamo ora alcune parole che ci orientino a circoscrivere il significato del termine silenzio.


Parliamo innanzi tutto del suono che distinguiamo dal rumore.


Il suono è quella vibrazione che tocca tutto il nostro essere, lo percepiamo non solo attraverso le orecchie ma con l’intero corpo, le nostre stesse cellule vibrano in continuazione emettendo suoni. Il vero suono è la Parola di Dio, vibrazione d’Amore tra le tre persone della ss. Trinità che crea e ricrea in continuo. Per sussistere il nostro spirito, anima e corpo hanno bisogno di essere alimentati da questo vortice. Senza l’incontro con Dio, a lungo andare, quella fiammella dello spirito che dà vita al nostro organismo, diventa tanto fievole da mantenerlo solamente nella vita fisica ma la persona di per sé è un morto che cammina, perché è morta la vita di Dio in lei. Ogni Parola pronunciata dall’Amore nutre e non è indifferente chi è la persona che la annuncia. Non è la stessa cosa il Vangelo annunciato da chi crede e lo vive oppure no. Non sono la stessa cosa parole di consolazione, di tenerezza, di esortazione, di correzione pronunciate da chi si offre per la persona alla quale si rivolge oppure espresse con superficialità o da un’anima che ha un proprio io molto forte e che non lascia scorrere l’amore di Dio ma trasmette il proprio sentimento. Altri suoni sono importanti per la nostra vita come quello della natura o quello della musica sacra ispirata che è nutrimento interiore ed evoca l’immagine di Dio in noi.


Cosa diversa dal suono è il rumore.


Al giorno d’oggi l’inquinamento acustico ci ha rubato il silenzio e non a caso. Chi sta ai vertici del potere teme che le persone vivano il silenzio in profondità perché sa che esso è quel luogo che permette lo sviluppo di individui maturi, indipendenti e che sanno riconoscere il bene dal male. Fanno quindi di tutto per distrarci. Studi hanno osservato che l’inquinamento acustico provoca grossi problemi specialmente nei bambini e tra i ricoverati negli ospedali. In generale esso causa disturbo del sonno, aumento della pressione, dei succhi gastrici, della frequenza cardiaca e del respiro, aggressività, difficoltà di animazione. Molti, volontariamente tengono televisione, radio, musica sempre accesa di sottofondo; ci si abitua a vivere nel rumore continuo ma esso incide nell’anima e può portare a disturbi fisici.


Ci chiediamo: perché una persona sceglie di vivere nel rumore?


Da una parte nella cultura attuale non c’è l’educazione a stare nel silenzio, dall’altra c’è la paura della solitudine che viene associata al silenzio in un binomio solitudine/silenzio. E’ il caso frequente di persone separate o che restano sole. C’è ancora la paura di incontrare pensieri, sensazioni, ricordi e sofferenze che non si sanno come gestire.

C’è un inquinamento acustico anche all’interno di noi: il silenzio comincia a parlare alla nostra anima e si risvegliano paure, spiriti vibrazioni negative dentro di noi.

E’ evidente che per tutti questi casi il rumore è una fuga mentre, per poter risorgere, tutto quanto affiora dalla memoria della nostra anima non bisogna né nasconderlo, né sfuggirlo, né accantonarlo con distrazioni ma è necessario guardarlo in faccia, dargli un nome e riattraversarlo col Signore Gesù.


A questo punto giungiamo a domandarci:

Cos’è il silenzio?


Possiamo definirlo assenza di suono? No. Il silenzio, come già accennato, è la vibrazione più potente che c’è nell’universo. E’ l’assenza di vibrazioni negative che provengono da qualsiasi altra voce che non sia quella di Dio. Il silenzio creativo di Dio nasce dal Vortice Trinitario. Da quel silenzio noi proveniamo, in quel silenzio di fatto siamo immersi, in quel silenzio torneremo in pienezza nella Nuova Creazione.

Riflettiamo sul fatto che l’arcangelo Jehudiel, che promuove e custodisce il silenzio, combatte l’invidia nelle nostre anime. Questo ci fa luce sulla potenza che si sprigiona dal silenzio. S. Giuseppe viveva immerso nel silenzio verginale che definisce essere arma potentissima contro il nemico Madre Teresa diceva che tutte le grandi opere iniziano nel silenzio.


E’ vitale ogni giorno ritagliarsi un tempo perché il nostro spirito si incontri nel silenzio con lo Spirito di Dio.

Il silenzio ci mette nudi davanti a Dio e davanti a quello che siamo. Nel silenzio le certezze e le sicurezze che ci siamo creati cadono e così, spogli, possiamo entrare nella fiducia in Dio e lasciarci trasformare da Lui.

Nel silenzio si può comunicare: si dà spazio all’altro. Le anime si parlano nel silenzio; a questo riguardo è opportuno specificare che le anime devono essere immerse in Dio per comunicare lo Spirito Santo, altrimenti comunicano uno spirito che non è quello di Dio.

Immersi nel silenzio vivo che viene dal Vortice Trinitario si può accompagnare una persona nella crescita, nel bisogno e nella malattia. Esso spesso comunica più delle parole.

Il silenzio è fondamentale nella prova, in ogni situazione in cui ci è chiesto prendere decisioni o che ci sfugge di mano. Dal silenzio possiamo gettare nel Vortice Trinitario tutto ciò che viviamo.

Attenzione, però, che il silenzio va custodito, è infatti facilissimo da smarrire, sono sufficienti parole vuote, uno sguardo cattivo, una mormorazione profonda in noi stessi, qualcosa che è al di fuori dell’amore di Dio ed esso svanisce.


C’è il silenzio individuale e quello comunitario.

C’è il silenzio di Dio nel tempo in cui Egli ci ascolta e il silenzio di Dio che di proposito ci lascia nell’aridità per permetterci di crescere.


C’è poi un tipo di silenzio che in realtà non è silenzio ma assenza di suono accompagnato invece da vibrazioni negative.

E’ il “tenere il muso”, è la mormorazione verso Dio o i fratelli, è il girare intorno a se stessi, ai propri pensieri e problemi. Ci si accorge che questa specie di silenzio è pesante, schiaccia, non crea comunione.

Nella nostra società il silenzio viene anche utilizzato come metodo punitivo: pensiamo ai carcerati chiusi in celle d’isolamento o agli scolari messi zitti in un angolo. Passa così l’idea che il silenzio sia una punizione.


Comprendiamo quindi, quanto il silenzio sia vitale per ciascuno di noi e quanto sia importante fin da piccoli essere educati al silenzio creativo di Dio per diventare adulti autonomi e indipendenti. Questo desideriamo proporlo ai genitori per i loro figli in un percorso di vita dove crescere bambini sani. Ogni singolo, ogni coppia, ogni famiglia, ogni nucleo è opportuno che, nell’economia del proprio vivere, organizzi spazi e tempi adeguati per poter godere di questa dimensione.

Rubrica
a cura del nucleo dei medici
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